BODY QUANTUM  EXPO 2016

Galleria Civica d'Arte Contemporanea Montevergini, Siracusa.

Il corpo come quantità discreta ed indivisibile: questo il senso di Body Quantum, collettiva di arte contemporanea che inaugura il 30 gennaio alla Galleria Montevergini di Siracusa , visitabile fino al 15 febbraio . La mostra nasce dall’incontro tra un progetto che la fashion designer Rosaria I. Cavallaro sviluppa ormai dal 2013, e il lavoro di quattro artisti che con quel progetto sono stati chiamati a confrontarsi: Saverio Bertrand, Sofia Costabal, Laleña Kurtz, Helena Medrano. La ricchezza di quest’incontro è nei significati plurimi dell’espressione Body Quantum. All’interno della galleria, il lavoro di Cavallaro è dominante, in quantità e dimensioni: un’imponente raccolta di fotografie, tra autoscatti e immagini di città, affiancata da componimenti in versi. Una costellazione di frammenti, spesso mossi o irriconoscibili, laddove il corpo, stretto tra spazio e tempo, sembra essere oggetto di una nervosa, incisiva, infinita dissezione, alla ricerca delle particelle discrete che lo compongono. In questa ricerca il corpo si esaurisce, lasciando solo tracce di sé: una valigia, degli abiti, una sedia, raccolti in un angolo, nell’intimità, separata dal grande unico ambiente della galleria. Accanto quest’universo di frammenti, gli scatti Instagram della giovane Sofia Costabal, immagini sottili di un corpo evanescente. Quotidiano e Passaggi sul mio umore il titolo dell’opera. La ricerca è qui, ancora una volta, analitica, apparentemente pacificata in fotografie serene e docili eppure sostanzialmente combattuta e irrisolta. Non a caso gli scatti più significativi sono quelli in cui l’ammiccamento lascia il posto all’intimità; quelli in cui il volto si scansa, dietro i capelli, nella fuga, di spalle all’obbiettivo. La frenetica rappresentazione del corpo e d el proprio corpo in particolare, sviluppata da Cavallaro e Costabal negli scatti digitali e nei social network, ritorna in qualche modo anche nell’opera di Saverio Bertrand, dove raggiunge quel grado di sintesi che solo la pittura permette. Theoria è lo sguardo di chi osserva, contempla, considera, posto in una posizione di vantaggio, esterna e frontale; uno sguardo compartecipe però, empaticamente sollecitato. Il corpo qui ritorna ad essere un quantum discreto ed indivisibile , di cui stavolta l’occhio si inebria: è la percezione del corpo ad essere frammentaria, non la sua verità, di cui nella tela rimangono solo impronte parziali. Un frammento è invece, nonostante le dimensioni, l’opera di Helena Medrano, Prima Ballerina, “El Gran Ballet Europeo”. Due gambe di ballerina – tratti di fil di ferro velati da antiche calze di nylon – colte nel momento della sua massima espressione atletica, sembra abbiano attraversato da parte a parte le possenti mura di Montevergini; giacciono lì leggere e innocenti, divaricate in posa da ballerina, e puntano fisso lo spettatore. Qui il corpo femminile, teso all’apice dello sforzo fisico, urla il proprio segreto e si concede – libero, sollevato, orgoglioso – allo sguardo di tutti. L’opera di Lalena Kurtz racconta infine , Bianco su nero, il corpo femminile in data ottobre 2013. Per l’esattezza, di due corpi: 10 ottobre 2013 e 13 ottobre 2013. Due specchi si fronteggiano, proiettando l’uno sull’altro le immagini che porta no di sé (disegnate con il trucco) e su di sé (quelle che ciascuno specchio riflette). Osservarli contemporaneamente, e senza alcun coinvolgimento, è impossibile: gli specchi catturano . Bianco su nero è un paradosso, un Giano Bifronte smontato e rimontato al contrario, costringendo due sguardi che mai si erano intrecciati, a perdersi l’uno nell’altro in un corto circuito di rimandi. Body Quantum qui trascende il singolo corpo e coglie un’unità originaria in ciò che oggi è irrimediabilmente separato.